La Fabbrica di Cioccolato

Passando dall’iniziale, sorda e solitaria indifferenza, attraversando i labirinti bui dei vizi, per una sete d’aria e luce che la poesia stessa reclama, arriveremo a quella povertà riconoscibile anche ai giorni nostri. Quella in cui ci si trova praticando l’onestà. Quella che, alla fine, povertà non è.